Un fiume in piena. Questo il ‘tour’ lombardo del procuratore antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri, e Antonio Nicaso, professore universitario e storico delle organizzazioni criminali. E ieri sera, in una sala gremita del Teatro Verdi di Corsico, si é parlato di Legalità. In una serata organizzata dall’Amministrazione comunale di Corsico, una tavola rotonda per parlare di Legalità. E Giustizia. Moderatore, il cronista del Corriere della Sera, Cesare Giuzzi. Presente, anche Iacopo Mannucci Benincasa, comandante provinciale dei carabinieri di Milano. L’evento, introdotto dal presidente della Commissione corsichese antimafia Gianluca Vitali, ha visto l’intervento anche di Monica Forte, presidente della Commissione speciale – Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità del Consiglio regionale lombardo. E li ha definiti “garzoni”, Nicola Gratteri. Parlando degli affiliati alle mafie, il giudice anti-Ndrangheta per eccellenza, ha spiegato che molti, in passato così come oggi, si sono uniti ai capomafia pensando di diventare ricchi come loro. “In realtà – ha continuato il procuratore Gratteri – sono quelli che più rischiano di andare in carcere. E le istituzioni, le personalità, spesso sono state tirate in ballo. E hanno aiutato le mafie. Perché le mafie non sono né di destra né di sinistra. Puntano sul cavallo vincente”. E ormai le relazioni tra tessuto sociale e, a volte, anche politico, sono diventate simbiotiche. “Questo non significa che le famiglie mafiose inseriscano nella società fior fiori di rampolli stellati – ha affermato Antonio Nicaso -. Ma significa che si sono serviti, e si servono, spesso, di personalità di spicco del mondo della finanza, della politica, e purtroppo a volte anche delle istituzioni”. E, in una Italia in cui occorre parlare, parlare e ancora parlare, perché “l’omertà è figlia della paura – continua Gratteri -, è importante capire. Perché non tutti siamo uguali. Non tutti i magistrati sono uguali. Non tutti i carabinieri sono uguali. Non tutti gli investigatori sono uguali”. Cambia il tessuto sociale, dunque. Cambia la cornice. Gli scambi illegali avvengono in criptovalute. Ma “anche le Forze dell’ordine mettono in campo una controparte valida – conclude il generale Mannucci Benincasa –. I tempi sono cambiati. Un po’ per tutti. E pare anche per la società. Per fortuna”. Perché in fondo, “la mafia contribuisce a peggiorare la qualità della vita”, conclude Nicola Gratteri. Seminiamola, quindi, questa Legalità. Perché diventi stella polare del viver civile.
E anche altri Comuni hanno organizzato incontri, coinvolgendo scuole superiori. E oggi, alle ore 13, presso il Centro socio-culturale di Trezzano sul Naviglio, il sindaco Fabio Bottero, insieme al sindaco di Buccinasco, Rino Pruiti, hanno conferito la cittadinanza onoraria al magistrato in prima linea contro le mafie.