Una scuola di città. E una città per la scuola. Ma non solo. Si tratta di ‘La scuola si fa città’, progetto che ha ottenuto un finanziamento di 15 milioni di euro dalla Regione Lombardia, e che è stato presentato il 27 novembre dall’amministrazione comunale in Sala Ratti.
E “Innovare. Rigenerare. Connettere per arrivare all’inclusione”, sono state le parole usate dal sindaco Lorenzo Radice. Perché ‘La scuola si fa città’ è un progetto di comunità, “destinato a una città sociale dove usare luoghi e spazi per fare relazioni, migliorare la qualità della vita e creare benessere a tutti – rimarca il primo cittadino -. Si tratta di forze vive. A partire dalle scuole. E non solo. Quella che occorre, è una visione della città che sia sociale e, al tempo stesso, educativa. Un’azione che parta quindi da una città ricca di relazioni. Per creare spazi che permettano di ottenere quella visione. E, di conseguenza, migliorare la qualità di vita”. Una social city, ricca cioè di relazioni. “E lavorare sulle scuole – continua Lorenzo Radice – significa scommettere su una social city”. Ed ecco la necessità di rigenerare gli spazi. I luoghi. In un’ottica globale di rigenerazione urbana. Ma pure importante è una rigenerazione sociale, cioè lavorare sulle reti. “E le forze vive, quelle che creano benessere, devono essere attivate – conclude il primo cittadino -. Così come occorre raggiungere le periferie fisiche. E le periferie mentali”. E le problematiche che verranno affrontate, necessiteranno dunque di una strategia urbanistica, intervenendo su parchi, scuole, e aree di connessione: strade, piazze, vie, e scuole. Perché tutte, devono diventare spazi in cui recuperare le relazioni, luoghi in cui famiglie, anziani possono incontrarsi, organizzare attività e ricreare socialità. Luoghi da usare per molte più ore la settimana, luoghi che devono diventare spazi di aggregazione. Quattro le linee di intervento: 1. dentro la scuola; 2. fuori da scuola; 3. connessioni; 4. tecnologia a scuola.
E, in una sala gremita di tanti esponenti del mondo politico, scolastico, associazionismo e del volontariato, la scuola si fa città. Davvero. Perché la scuola è una palestra di idee. La città, poi, le mette in pratica.
Alessandra Pirri